Due poesie di Elisa ColomboIL VIOLINO TRISTE il suono delle tue unghie che grattano il palmo della tua mano il tuo profumo un po' aspro e deciso le tue ciabatte così tozze e rumorose la tua voce così roca e decisa i tuoi occhi così dolci e così raramente ma incredibilmente adoranti il tuo abbraccio inadeguato ma solido la sigaretta nell'incavo tra indice e medio che è stata il prolungamento della tua mano le dita dei tuoi piedi che si intrecciano mentre leggi la tua mano così forte e così calda la tua carezza sulla mia testa in questo attimo che diventa eterno le frasi sussurrate nelle nostre menti l'orgoglio che ci ha derubato la paura delle cose che ci avrebbero salvato la mancanza che a momenti si fa pietra tagliente i sogni che si infrangono sulle pareti della realtà il sogno di farti vivere il mondo attraverso i miei stanchi e tristi occhi quello che sono diventata per te e senza di te le cose che so e quelle che hai portato via con te quella parola il cui suono è quello di un violino triste per me... papà IO SONO voglio vivere o morire, non più sopravvivere voglio ridere o piangere, non più sogghignare voglio amare o odiare, non più tollerare voglio volare o atterrare, non più sorvolare voglio entrare o uscire, non più stare sulla soglia voglio urlare o tacere, non più sussurrare voglio volere o rifiutare, non più accettare voglio nuotare o affogare, non più galleggiare voglio poter dire IO SONO senza la paura di non saper finire la frase voglio non dovermi sentire in colpa di volere CommentsAdd CommentThis item is closed, it's not possible to add new comments to it or to vote on it
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elisabetta wrote: