Eugenio Montale

Uno sguardo alla poesia di " i limoni " di Eugenio Montale
di Asmar Moosavinia

Eugenio montale era del parere che un poeta deve essere serio e fedele ed ogni poesia invece degli avvenimenti storici , dovrebbe manifestare la crisi esistenziale dell'uomo ; ma ciò non significa il distacco dal mondo reale ; la realtà è sempre presente e vera .

Dando uno sguardo alle sue poesie , si può accorgere che tali poesie sono vicine alle opere dei poeti inglesi specialmente a quelle di T.S.Eliot che hanno una struttura complessa .
Nella poesia montaliana si vede uno stato di desolazione che non conosce volontà di lotta o di ribellione ma si esprime piuttosto in una volontà di non essere , poiché il nulla , il vuoto è l'unica realtà autentica:

" Svanire è dunque la ventura delle venture . "

L'ambiguità presente nella poesia di Montale deriva dalla sua visione di un mondo privo di sincerità e di ragionamento , in cui regnano il dolore , la sofferenza e l'impazienza .
Il suo primo libro intitolato " ossi di seppia " , viene considerato un romanzo filosofico . Ossi di seppia , ovvero lo scheletro secco di un animale marino , rappresenta la natura montaliana dissecata . Second oil poeta l'uomo è sbattuto come " osso di seppia " o " sasso levigato dal mare " . In tale libro gli eventi ed i gesti umani si rivelano dominanti dal caso , e la natura si presenta priva di razionalità ; e queste caratteristiche hanno radice nella visione pessimistica del poeta . Montale nel suo libro ha parlato frequentemente dei paesaggi aridi e scarbi come le rocce , il mare , le pietraie …

La lirica di " i limoni " composta fra il 1921 e il 1922 , è una delle più belle poesie di Montale , il che presenta la visione del poeta verso il mondo :

Ascoltami , i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati : bossi ligustri o acanti .
Io , per me , amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla :
le viuzze che seguono I ciglioni ,
discendono tra I ciuffi delle canne
e mettono negli orti , tra gli alberi dei limoni .

Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spegono inghiottite dall'azzurro :
più chiaro si ascolta il sussurro
dei rami amici nell'aria che quasi non si muove ,
e i sensi di quest'odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta .
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra ,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l'odore dei limoni .

Vedi , in questi silenzi in cui le cose
s'abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura ,
il punto morto del mondo , l'anello che non tiene ,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità .
Lo sguardo frugal d'intorno ,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno più languisce .
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità

Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rumorose dove l'azzurro si mostra
soltanto a pezzi , in alto , tra le cimase .
La pioggia stanca la terra , di poi ; s'affolta
il tedio dell'inverno sulle case ,
la luce si fa avara – amara l'anima .
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si scrosiano
le loro canzoni
le trombe d'oro della solarità .


I poeti laureati sono i poeti onorati pubblicamente ed i nomi poco usati indicano una poesia intesa ad abbellire la realtà . " io per me " indica un poeta non laureato , vale a dire lo stesso Montale .
All'inizio della lirica , il poeta afferma che egli rifiuta " le piante dai nomi poco usati " preferiti da " i poeti laureati" , anzì ama un ambiente povero , un paesaggio di incolore esistenza : I ragazzi che acciuffano sparute anguille fra le pozzanghere di aree suburbane grigie dimenticate come i piccoli orti , con gli alberi – e col profumo – dei limoni .
La liberazione da una civiltà costruita su piante nobili come bossi , ligustri e acanti per esseri nobili , nonché la volontà di ascoltare la voce dei limoni e della natura nella sua verità , sono gli argomenti principali di questa poesia , in cui Montale rifiuta l'estetismo dannunziano . Nella prima strofa di questa lirica domina soprattutto l'andamento prosaico e nella seconda strofa ed anche più nella terza , si elevano il linguaggio e lo stile . Nella terza strofa , d'improvviso il paesaggio si innalza e si tramuta il quotidiano ; e si rompe la monotonia del tempo , degli atti e gesti consunti . Le divertite passioni indicano rivolte in direzioni opposte , non coerenti né conciliabili , e che quindi sviano da ogni meta .
Per il Montale più maturo è un'ipotesi , anche questo segreto ultimo delle cose cioè una loro essenza e necessità che non è concesso all'uomo di scoprire o comprendere . La vita dell'uomo appare dominate dalla morte e da ogni forma di limite umano :
Una catena che vincola strettamente la libertà , un filo imbrogliato che non ci consente di uscire dal labirinto dell'esistenza .
Ed il desiderio è di ritrovare " un anello che non tiene " nella catena di necessità che cinge il mondo e la vita , per conoscere la verità del nostro destino , la quale non è un fatto razionale , ma una rivelazione improvvisa , un'illuminazione .
E allora il profumo diventa presentimento d'un di là della contingenza instabile , suscita un nuovo slancio della mente che indaga , accorda , distingue ( si noti l'assenza delle virgule che parifica i tre atti per indicare la non consistenza ) ; e ciò indica la capacità della mente per attingere il vero .
In questi silenzi , sembra quasi di ritrovare un'impronta divina nell'uomo . Il cielo che si vede soltanto a pezzi , la pioggia che stanca la terra , la luce che manca , l'anima che si fa amara , sono tutti I segni di delusione e la stanchezza di una vita priva di ragioni e scopo . Però in un certo momento si mostrano i segni della speranza :
Il giallo dei limoni , il gelo del cuore che si sfa e le trombe d'oro della gioia solare . Questo è il giallo solare della speranza che splende sul deserto interno del poeta .