Tre poesie di Mariella De SantisFor my Bloom’s Day Ci lasciamo ridendo la morte nel cuore Niente è più reale di questo mi hai detto Nella notte mentre il tuo corpo bianco Più del mio in me si inabissava. La poesia di Cortàzar, il viaggio a Marrakesh La pesca d’alto mare e le ragioni tecniche Per cinque minuti ancora ci danno la forza Di avanzare. Due caffè due biscotti una camicia Da stirare sono i garbati passi dell’addio. Don’t forget our future, mi raccomandi Ma dalla finestra il passato tarda ad arrivare. In attesa dei barbari Non saremo noi esempio per i timidi i deboli di cuore Non mescolammo il sangue per fare nuova specie Rimarranno i forti con i forti i deboli coi deboli Noi illusi d'essere primi strappati alla carena Ci togliamo dalle labbra vocali e consonanti Con cui ardimmo profetare di parole nuove Non ci renderà migliori la disdetta al sogno Non interesserà che a uno il nostro sacrificio Ma tu mentre nella notte ti spogliavi eri solenne Quanto me credevi nell'onore che portavi al rito. Giochi di lingua Mi si è scomposto in testa quel poco Che sapevo della fiera lingua tua Ora tutto si viene a rimestare Non so più bene il nome del pane E quello del vino se dire destra sia uguale A indicar sinistra o segni un dritto andare. Quel poco che sapevo della fiera lingua tua Spinge fuori dalla testa la nota lingua mia. In mezzo devo stare lontana dalla sponda Quanto dalla nave e dispormi ad aspettare. Nel frattempo amiamoci in silenzio Oppure facciamo un bel bambino: farà cantabile il parlare Tuo, Nostro, Mio. Mariella De Santis CommentsNo comments yet
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