maryam rahimi

Un pugno della mia terra “ – Ed.Medusa - Maryam Rahimi
di Teresa Gentile
Maryam Rahimi è di Teheran e da molti anni risiede a Martina con il marito e due figli. In un primo tempo ha pubblicato in persiano e poi si è cimentata in racconti brevi e nel romanzo “Un sussurro nel silenzio” (Ed. Pugliesi) , ambientato in Iran. Anche il secondo romanzo “Un pugno della mia terra” .( Medusa Ed) è in italiano, ha stile quasi cronachistico ed il racconto si impernia sulle vicende di donne iraniane in un contesto d’ esilio.

Il testo però è stato scritto anche per uomini saggi, forti, maturi, capaci di accostarsi “ con rispetto e delicatezza” alle loro compagne di vita, mostrandosi degni d’appartenere ad una civiltà plurietnica perchè capaci di non essere portati per orgoglio o per pregiudizi a scherzare con i sentimenti delle donne ed offenderle nella loro dignità con la propria tendenza al narcisismo, effeminatezza, superficialità , violenza e deresponsabilizzazione.. E’ evidenziato il “punto di vista” della donna, in un contesto trasmigratorio, su temi delicati: il rispetto dei diritti umani, il razzismo, l’amore, la verginità , l’aborto, il confronto tra culture diverse. Vengono aperti inusuali scorci di riflessione, volti ad aiutare a comprendere i misteri racchiusi nel cuore di persone avvertite come straniere perché non conosciamo le loro millenarie radici socioculturali che devono coesistere con le nostre e mai devono essere estirpate poiché sono alla base di ogni pacifica convivenza. Le donne soffrono in questa transizione verso un’era di globalizzazione poiché ricercano l’amore vero, la lealtà, la tolleranza, la fiducia, l’indipendenza....ma sono poi costrette a cozzare contro la realtà ed a sopportare umiliazioni, delusioni ed emarginazione. Ma,essendo creatrici di vita, non ricorrono alla violenza per far valere le loro ragioni ed essendo animate da doti diplomatiche e da capacità di dialogo fanno sempre conoscere le proprie radici innestando sentimenti di fiducia ed amicizia tra popoli diversi e diffondendo la convinzione che è opportuno salvaguardare i valori della fedeltà, della dignità personale e della vita che è sempre da proteggere in quanto è un ineffabile dono.
Nel testo è narrata la vicenda di Kati una ragazza iraniana che inseguendo un sogno di libertà, si illude della possibilità d’una vita migliore in Occidente; rinuncia a tutto ciò che ha di più caro per poter partire e si vede costretta a rinunciare anche all’ amore poiché il suo ragazzo, spinto dall’orgoglio, le dice che non l’aspetterà.
Finisce in un campo profughi per rifugiati politici ed è trattata come una criminale dalla polizia; affronta la dura vita del migrante, comprende cosa voglia dire alzarsi di notte, vestirsi per andare al bagno, raggiungerlo dopo aver fatto una lunga fila e trovarlo sporco all’inverosimile e poi stare a mangiare qualcosa tra sconosciuti .
Prova il lancinante morso della solitudine, la nostalgia ed il timore che i propri risparmi vengano sottratti da sconosciuti
Il suo exfidanzato cerca di fidanzarsi nuovamente ma poi comprende d’amare ancora Keti e le invia lettere che però lei non riceve in tempo perché ha lasciato il campo di rifugiati politici per vivere dignitosamente lavorando sodo.
In Olanda incontra un ragazzo che dice spesso di amarla ed entra nella sua vita con tante promesse e gentilezza. Decidono di convivere e costruirsi una vita migliore per poi sposarsi. Nel frattempo Kati scopre d’essere incinta e, radiosa, riferisce questa notizia al compagno ma lo vede irritato perché non accetta tale responsabilità: Delusa da lui e sola nel suo mondo esterno non le rimane altra scelta che abortire.
Il difficile periodo sentimentale scurisce la sua gioia per aver ottenuto un ruolo migliore, come premio per la sua onestà, da parte del suo datore del lavoro.
Kati abbandona il compagno e va a vivere dall’amica Sima che è Iraniana e che non rivedrà la sua terra per essere stata contro al regime nel suo passato.
Poi viene a sapere che il suo ex le ha scritto molte lettere rimaste al campo profughi, l’ama ancora e la sta attendendo. Decide di tornare in Patria e riprendersi la vita da dove l’aveva interrotta.
Nel momento dell’ addio promette a Sima che appena tornerà in Patria, le spedirà un pugno della terra che le manca tanto. Tornata in Iran, con tante difficoltà ma anche con tanta gioia e speranza, rivede i suoi cari , incontra il suo ex. ma si accorge che egli non la desidera più da quando gli ha confessato che non è più vergine.
La forza del pregiudizio è più potente dell’amore più grande. L’excompagno dall’ Olanda le telefona, ma lei è consapevole di non amarlo, perché l’ha profondamente offesa nella sua dignità di donna quando le ha fatto pesare la sofferenza di un aborto perché lui non s’era assunto il carico della responsabilità di dover allevare ed educare un figlio. Lei è sconvolta poiché non sa che decidere : è consapevole di amare molto un uomo che le sta causando tanta sofferenza con le sue prevenzioni e non si sente attratta dalla proposta seria di matrimonio dell’altro perché le ha già dimostrato, in passato, di non essere degno di fiducia. Decide di partire con la sorella minore in riva al mare per riflettere. Lì vedendo il mar Caspio cerca di esprimere i suoi sentimenti. Quel mare le sembra conservare il suo passato, i suoi ricordi. Le sembra che voglia parlarle e d’essere lì per lei. Ma nel profondo degli occhi della sorella riceve la sua risposta, ‘’chi non è vissuto migliaia di chilometri lontano da casa non avvertirà mai la stessa emozione”.
Torna a casa, incontra la famiglia del suo ex e si sente ancor più sola e disorientata. Si reca da uno psicologo che le consiglia di lasciar perdere quei due giovani perché esistono altri uomini al mondo di cui lei potrà innamorarsi . Esce dalla visita fermamente decisa a rifarsi una vita.....ma un altro destino l’attende...... Per poterlo conoscere è bene leggere questo testo scritto in modo agile ed appassionato .