Due poesie di Forough Farrokhzad
Translated from pharsi by Ahmad Karimi Hakkkak
Traduzione dall'inglese in italiano di Cristina Contilli

Cristina Contilli è nata a Camerino nel 1977. Nel 2001 si è laureata in lettere e nel 2006 ha concluso il dottorato di ricerca in italianistica presso l'Università di Macerata.


Si occupa di poesia d'amore al femminile e di letteratura dell'Ottocento. Dirige per le Edizioni Carta e Penna di Torino la collana "Riscoprire l'Ottocento" che pubblica testi di autori minori del romanticismo italiano. All'interno della collana ha curato, oltre all'edizione delle poesie di Silvio Pellico (di cui ha scritto anche una biografia: "Le passioni di Silvio Pellico: amicizia, amore e scrittura nella vita di un poeta dell'Ottocento"), le antologie "Versi d'amore di poeti del romanticismo italiano" (in collaborazione con Mariateresa Biasion Martinelli); "La poesia al femminile nel Piemonte dell'Ottocento" (in collaborazione con Giuseppina Ranalli); "L'amore di Paolo e Francesca dalla Francesca da Rimini di Silvio Pellico al teatro contemporaneo" (in collaborazione con Silvio Corsini). Ha curato, inoltre, in collaborazione con la scrittrice vicentina Ines Scarparolo, un libro dedicato alla poetessa afghana Nadia Anjuman ("Elegia per Nadia Anjuman", Torino, Edizioni Carta e Penna, 2006) e un'Antologia sulla poesia d'amore al femminile contemporanea (Limido Comasco, Tati edizioni, 2006).

Il peccato
Ho peccato, un peccato tutto riempito di piacere
avvolta in un abbraccio, caldo e ardente,
ho peccato tra due braccia
che erano piene di vita, virile, violente.

Nel luogo debole e silenzioso dell'isolamento
ho guardato nei suoi occhi che erano pieni di mistero
il mio cuore ha palpitato nel mio petto anche troppo fremente
per il desiderio che ardeva nei suoi occhi.

Nel luogo debole e silenzioso dell'isolamento
come mi sono seduta accanto a lui tutto l'interno in agitazione
le sue labbra si sono posate sulle mie labbra
ed io ho lasciato cadere i dispiaceri del mio cuore.

Ho sussurrato nel suo orecchio queste parole di amore:
“Ti voglio, amico della mia anima
voglio che tu mi stringa tra le tue braccia
voglio che tu ti stringa a me, che sono folle d’amore per te.”

Il desiderio è sgorgato nei suoi occhi
come del vino rosso sgorgato da una coppa
il mio corpo ha volato sopra al suo
nella morbidezza del letto soffice.

Ho peccato, un peccato tutto riempito di piacere
accanto a un corpo ora debole e languido,
sono consapevole di quello che ho fatto
nel luogo indistinto e silenzioso dell'isolamento.

Più tardi

La mia morte verrà un giorno
Un giorno di primavera, luminoso e grazioso
Un giorno d’inverno, distante, polveroso,
Un desolato giorno di autunno, privo di gioia.

La terra mi invita nel suo abbraccio,
La gente mi raccoglie e mi seppellisce là
Forse a mezzanotte i miei innamorati
Poseranno sopra di me corone con tante rose.

Traduzione dall'inglese in italiano di Cristina Contilli