Sashinka Gorguinpour è nata e vive a Padova. Suo padre è iraniano e sua madre italiana. Ha vinto un premio letterario con la casa editrice Il ramo d’oro di Trieste, con una poesia dedicata ad Abdullah Ocalan. Ha seguito due corsi di scrittura, creativa e momentista, con la rivista “Storie” di Roma.

Ha pubblicato diverse poesie in antologie di vari autori con le case editrici Il Foglio Letterario, Il Filo, Ta.Ti Edizioni. Sempre con le Edizioni Il Filo ha pubblicato, nel 2004, una raccolta di versi intitolata
Mezcla. Ha partecipato a un lavoro di multivisione, scrivendo dei testi ispirati alle musiche di Ezio Bosso e alle idee di Francesco Lopergolo, ideatore del Festival di Multivisone Fantadia. Per le Edizioni Effedue,
con lo scrittore Patrizio Pacioni, ha curato la versione italiana del libro “Sotto il cespuglio della bella di notte” di Nasrin Parvaz. È co-autrice del sito www.i-racconti.com.


IRAN

China la testa,
il busto al suolo,
schiavo, martire di professione.

Terra che di sotto brucia,
ma implode e rimane immobile
come la sua musica.

Qualcuno non ha dimenticato
le migliaia e migliaia di tombe anonime
e i naufragi fuori dal mare.

Madri, mogli e sorelle
che vivono per concessione,
uomini che del maschilismo
hanno fatto una vocazione.

I terremoti tremano sia
nel profondo che in superficie,
popolo triste e splendido:
sulla tua schiena un’eterna cicatrice.

Rivoluzione è solo un termine
pagato dalla zizzania,
era meglio regalare oro nero
a chi sbavava come un ricco affamato.

Vedo nascosto nel deserto
quel grido muto che attende, pavido,
di alzare con almeno un alito di vento
la sabbia liberatrice.