Shab-e-Yalda oppure Shab-e-Cheleh in Persiano,è la notte della nascita di Mitra,il Dio Sole, che porta la luce, il bene e l'energia sulla Terra.La prima notte dell’inverno (21/22 Dicembre) che è la notte più lunga dell’anno. Gli iraniani credevano con l'arrivo del sole si combatteva il diavolo, e si allungavano le giornate. I cristiani collegavano questa festa con Mitra, il Dio della luce, e la nascita di Gesù. Oggi il Natale con qualche giorno di diffrenza si festeggia nella stessa maniera di una volta, stare svegli la notte, cantare, ballare e stare in famiglia e mangiare i piatti particolari. Si usa mangiare l’anguria per superare il freddo dell’inverno con l’allegria. Si usa anche fare desideri attraverso le poesie di Hafez(il grande poeta persiano).



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Per i seguaci della religione di Zarathustra, in particolare, e per la gente persiana, in generale,è un tempo di gioia e di cortesia, di fiducia e di speranza, di forza e onestà , il cui simbolo è il fuoco.
"Yalda" significa "nascita" e la notte di Yalda, che coincide con il primo giorno del solstizio d'inverno, potrebbe chiamarsi Notte di Natale. E' il Natale per gli zoroastriani. E, siccome la notte più lunga dell'anno prelude al progressivo aumento della luce, la notte di Yalda simboleggia il trionfo del Dio Sole, Mitra, sulle tenebre.
Il culto del Dio Sole fu portato in Iran da migranti Arii e rimase come potente entità divina nei secoli successivi. Nell'età degli Achemenidi divenne una divinità fondamentale, come Ahura Mazda, Dio del Bene, e Anahita, Dea della Fertilità e dell'Acqua.
La notte del Solstizio d' Inverno sembra far parte di quello che Jung chiamava "l'inconscio collettivo", e infatti miti simili e talvolta quasi identici si trovano un po' dovunque. In Persia me la descrissero come una notte di magia e di mistero, in cui vegliare abbandonandosi a racconti di vicende remote ed enigmatiche, tra gli affetti familiari e amicali, immersi nella luce delle candele e nei colori della frutta. Perchè i frutti della terra sono il cibo di questa festa.
Rossa anguria con arance e mele e pere... e, soprattutto, la melagrana che è un frutto divino nello Zoroastrismo, perchè nell'involucro della buccia ci sono tutti quei delicati rossi semi che mostrano l' unità dell'umanità.