Mela Rossa, Lupo Nero
Uno spettacolo diretto ed interpretato da Aram Ghasemy
Musiche: Ankido Darash
Luci e scenografie: Marco D’Amico
Maschere: Aram Ghasemy

La compagnia teatrale Tarmeh inizia la sua attività nel 2000, in Iran, realizzando spettacoli, perfomances ed esposizioni artistiche. Si occupa di teatro moderno e tradizionale, e collabora anche con diversi attori “disabili”. Dal 2007 diventa un gruppo internazionale producendo in Italia lo spettacolo “Mela Rossa Lupo Nero” (Red Apple Black Wolf) con la partecipazione di artisti di diversi paesi.


La trama
Una coppia di sposi che non riesce ad avere figli si rivolge ad un mago che dà alla sposa una mela rossa. Dopo averla mangiata la donna rimane incinta e dà alla luce una bellissima bambina. La coppia finalmente felice cresce la bambina con tutto l’amore possibile. Ma un giorno un vecchio indovino legge la sventura sul viso della ragazza. Il vecchio predice ai genitori che la figlia è destinata a morire nella sua prima notte di nozze, divorata da un lupo nero, avvertendoli che ogni tentativo di difesa si rivelerà inutile… La ragazza cresce, e una volta diventata adulta si sposa. La prima notte di nozze i genitori prendono tutte le precauzioni possibili per proteggerla dalla maledizione incombente, difendendo la casa in ogni modo, finché gli sposi si ritirano nella loro stanza. Ma quando lo sposo spegne la lampada ad olio nella stanza calano le tenebre e dal fumo dello stoppino si sprigionano strane creature, animali e perfino un lupo nero che divora la giovane sposa…

Riferimenti

Lo spettacolo è liberamente tratto da un’antica favola iraniana, dalla quale prende spunto per indagare sulle problematiche sociali attuali, in particolare all’interno della famiglia e nelle relazioni tra i due sessi. Così scopriamo che il vero motivo che impedisce alla coppia di avere figli e di essere felici è la paura, la mancanza di coscienza e di serenità della donna nell’affrontare la relazione con il suo uomo. La mela rossa diventa il simbolo dell’affetto che permette alla coppia di superare in qualche modo la paura e le difficoltà relazionali, e quindi di concretizzare il loro amore con la nascita della bambina. Ma questo non risparmia la figlia dall’ereditare la stessa paura irrisolta della madre, problematica insita nelle società e nelle culture tradizionali. Così la giovane cresce nella stessa difficoltà relazionale dei genitori, e alla fine viene divorata dal lupo, simbolo della paura del proprio corpo e di quello del partner ( in Iran si dice che la paura è sorella della morte…).


Note tecniche e di regia
Partendo da una storia antica abbiamo cercato di realizzare uno spettacolo di teatro moderno nei mezzi e nelle intenzioni. In questa performance il tempo si muove e cambia continuamente tra passato, presente e futuro. Dal Tempo presente della storia andiamo velocemente ai flash-back sulla vita della giovane, sulla famiglia e sulla società stessa, passando a tratti per uno spazio strano e cupo, che scopriremo essere quello della paura e della realtà dopo la morte… In questo spettacolo le immagini prendono spesso la parola, cercando di dare voce ad archetipi comuni ed interculturali, attraverso l’uso diverso di maschere di vario tipo e dimensioni, delle ombre, della musica.